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Il ritorno della 500

Tanto si è parlato della svizzera Suter, grosso costruttore che ha fatto parlare di se sulla stampa mondiale per il progetto della Mmx 500.

Ma c'è chi ha saputo fare altrettanto, con un apparato costruttivo minore e in tempi anche più brevi. Non sono solo le grandi industrie a compiere miracoli.

Cristian Polverelli ha fatto una cosa importante, costruire, a livello artigianale, una 500 4 cilindri a 2 tempi; ma ha fatto una cosa ancora più grande, che non è tangibile. Ha dato prova concreta, e non teorica, che avere una 500 2 tempi a costi decisamente inferiori dalle Gp dell'epoca, è possibile. Tutto si può fare in meccanica, basta avere conoscenze e capacità, ma anche passione perchè, senza quella, chiunque si arenerebbe alla prima difficoltà, e in un progetto come questo di certo non sono mancate.

Cosa ha spinto Cristian a cimentarsi un'impresa cosi titanica? Sempre lei, la passione, che stà alla base del motociclismo: "ho 41 anni, sono cresciuto nell'epoca delle 125 2 tempi su cui ho imparato a mettere mano. Sono poi passato a moto come l'rgv 250 ma sentivo che mi mancava una moto del genere. Il 4 tempi per strada va bene, ma per correre ci vuole il 2 tempi. E poi adoro il "culo" delle 500 2 tempi, vedere quei 4 silenziatori che escono dietro". Arrivare qui ti sarà costanto tempo e fatica, senza contare gli imprevisti: "imprevisti non ce ne sono stati molti. Ho iniziato il progetto nel 2010 ma nella mia testa la moto era già finita. C'è voluto tempo perchè ho voluto fare tutto da solo, senza rivolgermi a terzi. Ho lavorato nelle feste e nel tempo libero, conciliando anche gli impegni familiari: capodanno l'ho passato in officina per portare avanti il progetto." Cristian ha lavorato sodo per portare avanti il suo sogno, e quasi tutta la moto è stata fatta con le sue mani, dai carter fusi in terra, all'albero motore. Telaio e forcellone sono della vecchia Aprilia Rsv 1000, mentre il cambio è di una Mv Agusta F4,  componente da cui è partito, e intorno ad esso ha creato il motore. Avrebbe potuto fare da solo anche i cilindri, ma per rimanere basso sulle spese ed accorciare i tempi, la scelta è ricaduta su quattro cilindri della Seven, ditta specializzata nei kart, che ha fornito i sudditti cilindri per uso motociclistico.

Una moto del genere poteva evolversi verso qualunque direzione, ma Cristian ha scelto la via che gli permetesse di creare con gli attrezzi che aveva nell'officina in cui lavora; una via più lunga ma senz'altro più artigianale e soddisfacente.

"Non l'ho fatto per esibizionismo" continua Cristian, "mi bastava ottenere un motore con 120/130, che per un uso amatoriale, considerando i 140 kg circa della moto, bastano ed avanzano. Avera tanti cavalli ma sfruttabili solo attraverso un'elettronica avanzata mi sembra inutile. La moto la deve guidare una persona, non la centralina." E se qualcuno ti chiedesse di vendergli un motore? "in effetti ho avuto offerte per 4 motori dalla Germania e 10 dall'Inghilterra, ma al momento tutto questo non è nei miei piani. L'ho fatto per soddisfazione personale, e dopo anni sono riuscito a finirla. Adesso ci sarà la messa a punto. Se si rivelerà un progetto affidabile perchè no, ci potrei pensare, ma per adesso va bene cosi. La mia intezione era risvegliare l'attenzione degli appassionati, sul crearsi una moto da soli, come nel periodo in cui andavano i supermono. Spero di esserci riuscito. Già così sono al massimo della felicità".

 

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